4.10.07

A day in life

La Paura è un demone, sul serio.
Uno dei peggiori, perchè è invisibile e perchè tutti, ma proprio tutti, ne negano la presenza.
Striscia tra le caviglie delle persone e ama farle inciampare, pervade tutti i posti e ti mostra delle immagini fin troppo chiare appena chiudi gli occhi nel letto.
E' stata la Paura, questa mattina, a mettermi contro mia madre, perchè questo è uno dei suoi poteri: quello di separare le persone o di unirle, quello di farci chiudere ognuno nel proprio terrore, o amplificarlo in un grande terrore collettivo.
E' finita a porte sbattute in faccia, perchè una figlia ha bisogno ogni tanto di un abbraccio, di una carezza sui capelli, mentre mia mamma preferisce da sempre un metodo più militare, schiaffandomi sul viso tutto il male e il dolore inevitabile, come una crudelissima dimostrazione d'amore.
Non ho trovato quell'abbraccio nelle code in segreteria, e non l'ho trovato nemmeno nell'sms riparatorio che mi ha mandato qualche ora dopo.
Voleva aiutarmi a ricacciare indietro i demoni, lo capisco, lo apprezzo, tutti noi ci si prova in fondo: il sistema migliore è concentrarsi sul qui ed ora, ma non è facile, perchè generalmente, questi demoni, fanno parecchia resistenza.
Mi sono trovata non so come in una chiesa.
Non me ne vogliano i miei amici ateissimi, era un luogo di pace, di silenzio, dove si poteva piangere e immaginare di sentire una carezza sulla testa da parte di Dio.
Le vecchine andavano a confessarsi, stavano ore inginocchiate davanti al confessionale..che diavolo avranno le vecchine da confessare, dico io? Forse la loro solitudine, o forse l'invidia per quella vita fresca che vedono nel mondo, non lo so.
Ho fatto un paio di conti e ho capito che se proprio dovevo confessare qualcosa era la mia paura, e che quella, in caso di esistenza divina, era già vista e presa in esame da tempo, senza chiese, senza confessionali, senza strani preti che camminavano declamando parole in latino, lasciandole scoppiare nell'aria come bolle di sapone.
Sono uscita, volevo andare a casa, ma ho ricevuto un invito.
E ci risiamo, ancora io e lui, ancora lì, ascolto chiacchere e complimenti, e mentre mi parla lo scruto, per cercare quel difetto, quel qualcosa che non scatta.
Non lo trovo, perchè semplicemente non c'è. Sono io che non scatto, non è lui.
Torno a casa, dormo, mi quieto, ma basta un telefono che suona a vuoto per risentire l'angoscia grattare le pareti della gola, e subito parte una sequela di telefonate, c'è da tirar su la giacca e andare a controllare, andare a cercare, andare a vedere, il cellulare ostinatamente attaccato all'orecchio per controllare, fino alle parole di una vicina che sciolgono il ghiaccio, e permettono di rallentare il passo.
Durante il ritorno La vedo camminare davanti a me, corro, non importa se zoppico più del buon Filippo II da un paio di settimane, corro lo stesso e la guardo, le parlo, a sorriso rispondo con sorriso.
Per ora, per adesso, l'abbiamo scampata.
Augurandoci di scamparla così ogni giorno, per ancora una eternità e mezza.
Staremo attenti e vigili per non farci trovare manchevoli, per non lasciare spazi aperti, come spifferi, per chiudere le porte alla Paura.
Passerà anche questa e presto tireremo un sospiro di sollievo, il trucco è guardare la realtà e lasciare perdere ogni pensiero inutile, ogni lambicco della mente superfluo, malvagio.


ps.
Tutto questo per dire che non ho battuto il malefico Ultimo Capitolo nemmeno oggi ;)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche tu alle prese con la tesi? Io sono completamente immersa nella stesura e sono distrutta!!!
Oggi non hai avuto una bella giornata..ti auguro che domani sia migliore... e un po' lo auguro anche a me..
Riguardo al tuo commento:Grazie dell'appoggio..

Anonimo ha detto...

Non sei tu che non riesci a scattare. Se l'amore fosse solo razionalità, allora saremmo tutte fidanzate col nostro migliore amico che conosciamo da una vita, ti pare?

SdL ha detto...

pensa che c'è gente che deve ancora finire il primo, anzi, lo deve ancora iniziare..

Anonimo ha detto...

Ciao, sono felice di sapere che pensi il mio blog sia utile. Io adesso mi trovo al buio. Mi sento inutile e anche la poca volta che faccio o dico qualcosa di utile... mi viene da pensare che se nessuno è disposto ad assumermi e pagarmi... allora forse davvero non sono poi così utile come a volte mi illudo di essere.

Anonimo ha detto...

Anche io ogni tanto, mi rifugio in chiesa....

zefirina ha detto...

i rapporti fra le mamme e le figlie sono così, chiedi a valentina: a volte idilliaci a volte esasperanti a volte violenti, ma noi vi vogliamo bene, veramente, è che a volte siamo un po' maldestre e abbiamo paura per voi
appunto anche noi abbiamo Paura