13.9.07

Come perdere due chili in due giorni

Ci sono dei dolori sottili e costanti, come piccole malattie croniche.
Sono particolari, perchè è come avere delle piccole piaghe, pressochè invisibili ma impossibili da eliminare, che ti porti dietro,giorno e notte, e non sai più come mandarle via.
Di tanto in tanto di illudi di aver trovato la soluzione, o di essertene dimenticata, o di avere imparato a conviverci.
Tutto tempo perso, perchè presto o tardi ricominceranno a fare male, e non ci sarà nulla da fare che chiudere gli occhi e aspettare che passi.
Sono dolori sottili e persistenti, sai con precisione quando sono iniziati, e con la stessa precisione priva di speranza sai che non esiste una data di fine. Non finiranno mai.
Forse un giorno si sopiranno,finalmente, e diventeranno cicatrici di un passato sempre più lontano, sempre più fumoso, qualcosa che non ti ricorderai più di aver vissuto, dalla tua scrivania in mogano, o alla pausa caffè con i colleghi.
Intano bruciano, e le persone che ami e che ti amano fanno quello che possono per medicarle, a volte così maldestramente che l'effetto è solo quello di irritarle,e farle bruciare di più.
Intanto bruciano, e chi non ti conosce capita che ci infili dentro il dito, inconsapevolmente,e il gioco è quello di sorridere e non mostrare dolore, non mostrare niente, comportarti come se non esistessero per non dare soddisfazione o per non aprire le cateratte del "scusami, non sapevo" che poi sono solo un modo per buttarci sopra altro sale.

Sono convinta che di dolori di questo genere sia costellata, letteralmente, la vita di tutti.
Sono convinta che il mio sia solo il primo, serio, esempio di piaga del cuore, di quelle che non si estirpano; sono cosciente che tra tutte, è quella più ridicola, più stupida, da principianti, sono cosciente che ce ne saranno addirittura di terribili, di peggiori.
E' un allenamento faticoso alla vita, quello di questi giorni, ingoiando lacrime che credevo di avere esaurito tempo fa.
So perfettamente che la vita è bella comunque, che splende il sole in cielo e che la speranza è l'unica ad essere rimasta nel vaso di Pandora.
Ma c'è un momento, forse, nel quale si inizia a capire che il caos e l'ingiustizia regnano sempre e comunque, e forse bisogna passarlo, prima di imparare a sopravvivere ballando su questo caos immenso che c'è al mondo, su questo amalgama di lacrime e liquidi corporei e amori strazianti e gioie abbacinanti, dolori immensi e anche dolori acuti e persistenti,come piccole piaghe.

3 commenti:

zefirina ha detto...

hai ragioni ci sono cicatrici che sembrano non guarire mai, ogni tanto maldestramente ci vai a sbattere e si riaprono, arriva un giorno però, magari non ora, magari fra un bel po' di tempo, che la cicatrice non si riaprirà più, è vero ce l'avrai sempre lì davanti agli occhi, ma potrai ricordare senza dolore...
credimi... lo so bene...

un abbraccio caloroso dalla zia patty

Limo ha detto...

Tutte le cicatrici si rimarginano. Anche quelle più profonde e inaspettate.

Ma un cuore spaccato e sanguinante è uno spettacolo meravigliosamente cruento e purificatore: obbliga ad alzare la testa, a fare ordine (o disordine se si è troppo ordinati), a cercare alternative (anche se se ne sarebbe fatto volentieri a meno), è stimolo, dona energia di rimbalzo dopo l'infinita caduta nel baratro.

Vorrei dirti di goderti questi momenti, ma mi rendo conto che è uno schiaffo troppo violento e gratuito.

Ma un giorno, avvolta nell'inevitabile ma soddisfacente grigiume della tua vita futura (che sia ordinaria o trasgressiva sarà comunque sempre uguale a se stessa) ricorderai sempre con un brivido di eccitazione questi momenti.

Anonimo ha detto...

Segni che rimangono per sempre, ma che ogni volta sfiorandoli ricordano quanto siamo stati e siamo vivi. Quanto ci permettono di cambiare pelle. Ritrovarci sulle ceneri di un sacrificio fruttuoso.