Maledetta solitudine

Chiamatelo il ritorno dalle vacanze, o forse sono gli astri, non lo so, dovrei chiedere a Barbara,casomai.
Fatto sta che oggi sono sola in casa, e guardo fuori, e penso che alla fine della fiera mi ritrovo a camminare sempre sul solito filo, sempre quel filo, e presto scoprirò se si spezzerà ancora, e ancora, e ancora, e io sono stufa di lottare  di rialzarmi e togliermi la polvere dai gomiti e dalle ginocchia.

Guardo fuori e mi sento sola,e tutti i miei propositi rimangono cristallizzati come in una bella foto, una foto di un futuro che forse non ci sarà mai.
Penso all'amore, a come è stato raggiunto da persone che forse non se lo meritano, penso a cos'ho in meno di loro, e non riesco a darmi una risposta.

Penso che lo scorso anno è stato tra i peggiori dei miei calendari recenti, per molti versi.

Penso che ricominciare ancora, se fino a oggi aveva una sfumatura di sfida, stanotte mi sembra soltanto l'ennesima salita.

Allora gioco a un gioco vecchio come il mondo, e cerco le persone che mi sono care, le seleziono tra una serie di numeri inutili, e dico loro che le penso, che voglio loro bene,urlo aiuto con il solo potere del cellulare.

Basta così poco per farmi sorridere, basta Amichetto Forzista che, verosimilmente, interrompe il suo sabato sera di pailettes e lustrini, di cene pantagrueliche e amiche complici e disinteressate, per dirmi bentornata.

E' come quando all'aereoporto trovi le facce di qualcuno ad attenderti, sorridi, sempre,comunque. Sorrido anche questa volta, un bentornata che fa bene al cuore, anche adesso che si sta come color che son sospesi.