12.2.07

Quello che si merita

Vi prego rispondete alla domanda
a quella domanda che mi porto dentro da così tanto tempo
da così tanti anni
sempre a pensarci giorno e notte e a fare esperimenti
a controllarne la risposta.

Ditemi se è vero che ricevi quello che meriti.
Ditemi se poi alla fine è vero perchè santocielosantissimo non finiscemaimaimai.
Anzi ogni volta sembra peggio,ti guardi indietro e dici "fino a qui tutto bene",come fa l'ottimista ogni piano cadendo da un grattacielo.
Che se poi è questione di aspettare io non so aspettare, o meglio,sono capace di farlo per tempi ragionevoli (3 secondi-1 settimana),poi mi stufo e pretendo il risultato.
E sono perfino interista.
Adesso ho davanti,e parlo proprio di una persona,di un essere fisico con carne ossa e lingua biforcuta, una cosa che mi taglia il respiro quando cammino e mi toglie il sonno quando dormo.

Mi sembra di essere tornata al ginnasio.
I primi due anni di superiori,infatti,verranno ricordati per sempre come il periodo più soffocante e tragico della mia breve esistenza.
Ogni giorno segnavo sul calendario -1, e i giorni erano così tanti da far spavento,e il week end costringevo i miei ad andare in Piemonte dove c'erano gli amici,c'era la vita, si respirava,e dal quale quasi giornalmente mi arrivavano lunghe lettere colme di "resistere resistere resistere",partigiana in corrispondenza con partigiane della Resistenza al Ginnasio.

Ora mi sveglio con la stessa non-voglia di essere nel posto in cui sono.
A fare una cosa per la quale non vengo apprezzata.
E a sbattere la testa, ancora e ancora.
Voglio sentirla rompersi prima di dichiarare sconfitta.

9 commenti:

zefirina ha detto...

non è assolutamente vero, non sempre, anzi direi che è scientificamente provato che non ricevi mai quanto meriti, forse perchè noi stesse ci sottovalutiamo, forse perchè incontriamo sempre persone cieche e sorde a tutto il mondo che abbiamo dentro (uso termini politicamente scorretti ma che rendono bene l'idea),o forse incontriamo persone a cui questo mondo non interessa, è la dannazione di chi ha una sensibilità spiccata quella di soffrire sempre un po' di più della media, l'unico rimedio è lavorare su sè stessi e imparare a "volersi bene" e a non farsi troppo male, purtroppo non si finisce mai di "imparare".

- ha detto...

bè, quello che davvero meriti non lo ricevi in questa vita.. se uno ci crede, lì può stare sicuro che il crimine perfetto non esiste, né l'ingiustizia.

[poi potrebbero saltare fuori i puristi della situazione a dire che non va chiamato "merito" ma "grazia" e blablabla, ma vabbè, ci siamo capiti]

Mentre qui il lieto fine e la concreta vittoria del buono fa capolino giusto ogni tanto.

rainbowsparks ha detto...

sob.
la dura verità non è che mi faccia stare troppo bene.

sonia ha detto...

Basta darsi delle colpe! Cambiamo mentalità, le colpe non esistono, e questo lo sto imparando solo adesso!

Stai su,ok? ;)
Sappi che siamo dotati di volontà, volontà che ci aiuta a cambiare le cose, solo se lo vogliamo.

Un caloroso abbraccio!

Anonimo ha detto...

sorry, rain... quasi mai ricevi quel che meriti... :(

Anonimo ha detto...

Ciao, scusa, passavo di qui per caso... non so se il tuo sfogo è riferito al lavoro, all'amore o ad altro, però posso dirti la mia. innanzitutto mi associo alle parole di Zefirina dove dice che chi ha sensibilità maggiore è destinato a soffire maggiormente, ma è altrettanto vero il commento di Sonia che professa il 'volere è potere'. Ricordati sempre che anche lo schiavo sceglie di essere tale! Comincia a scrollarti di dosso ciò che non ti rende serena, e non farti mai aspettative su nessuno o quasi sempre verrai tradita in qualche modo. Imparerai a prendere ciò che viene di buono come un qualcosa in più e non come quell'unica cosa che deve verificarsi per renderti felice.
Federico

Anonimo ha detto...

Nella maggior parte dei casi non si riceve quello che si merita, questo poichè galleggiamo in un completo non-senso, dove il fattore casuale è molto determinante. E appunto come hai scritto l'unica cosa da fare è resistere, resistere resistere, lottare con ogni forza affinchè prima o poi, magari solo per poco, si possa avere quel che si merita. La felicità, la giustizia, durano attimi, e bisogna sudarseli.
Oppure invece di lottare si sceglie di fregarsene, e di non desiderare nulla, cercando una quiete shopenaueriana fondata sulla fine di ogni bisogno...ma a far così poi si rischia l'apatia. Meglio lottare se ce la si fa.
Ciao Rain!

Anonimo ha detto...

Penso che abbiano già detto tutto coloro che hanno commentato prima di me.. Però forza e coraggio!
Bacioni
Mishulo

Anonimo ha detto...

diciamo che sei tu a costruire il tuo futuro, quindi quello che ricevi è il risultato delle tue azioni .... se non ti piace cambia modo di agire !