2.3.06

101 modi per passare una notte in bianco (parte prima)

Io lo so, lo so già che domattina sarò da buttare.
Ciondolerò con la testolina sul mio banco,sebbene la lezione sia tra le più interessanti di sempre.
Se il professore riuscirà a tenere alto il piccolo straccio di attenzione che avrò per due ore,allora davvero potrò dire che è un ottimo comunicatore e un ottimo pubblicitario.

Nel frattempo non vado a dormire,e mi diletto tra i programmi di seconda,forse terza,serata.

Non avevo mai visto Oz, ho letto che è la seconda serie, la prima puntata.
Si tratta di un telefilm ambientato nelle carceri, ho iniziato a vederlo per quella scritta fissa, bianco su nero,che è apparsa per cinque secondi netti sul mio televisore :"Si consiglia la visione solamente a un pubblico di adulti" , o qualcosa del genere.
Mi sono chiesta se c'è ancora qualcosa che non ho visto,perlomeno filtrata dallo schermo,così gli ho dato una chance.
Forte,ma bello.

C'è anche da dire che di tanto in tanto,cambiavo canale.
E ospite di Andrea Pezzi e Morgan, assolutamente ammirato da entrambi con occhi lucidi tipici del discepolo, c'era addirittura Franco Battiato.
Io non so molto di lui,ma è capace di portarti in una dimensione trascendentale davvero con una frase. Tra l'altro,sempre espressa con una pacatezza e lucidità invidiabili.

Si parlava di lavoro, dell'etica che, esattamente come penso io,per Battiato "è una sola,ed è insita in ogni uomo, anche nel peggiore dei delinquenti. E basta. Non esiste nient'altro" (poi è chiaro, la scelta di seguirla,di considerarla,di ignorarla o di andarvi contro è personalissima).
Si parlava di scelte,e di come la conoscenza,fondamentalmente,sia un lavoro.
Si parlava di come alla fine tutti si debba morire,si debba lasciare tutto,ed è patologica la ricerca della ricchezza e della grandiosità ad ogni costo,senza nessun limite.
Molto meglio allora avere la coscienza di dover trascendere,lasciare tutto,e quindi di focalizzarsi sulla propria crescita,su qualcosa che resterà, forse,o forse servirà solo alla propria anima.

Allora forse sto facendo bene,mi sono detta.
Magari non avrò mai i soldi di un commercialista o di un economista,ma alla fine,quei soldi,non me li sarei portata nella tomba comunque.
Sono certa invece che in qualche modo tutto quello che leggo,che studio,i versi di Dante,quelli sì che me li porterò fino alla tomba.
E che la trascendenza,come la chiama Battiato, me la ricorda con garbo E.L. Masters ogni volta che ho voglia,quasi calmando ogni paura,e distribuendo consigli molto pratici per la vita.
Che bellezza, finalmente qualcuno ha focalizzato meglio di me una scelta che in fondo ho sempre fatto,razionalmente,senza però averne mai distinto i contorni in modo netto.

Al diavolo il solito discorso trito e ritrito che sento da almeno quattro anni e che suona,con poche occasionali varianti,più o meno come "Ma ti rendi conto della scelta che hai fatto? Finirai a lavorare in un sistema scolastico marcio,se ti va bene,se no non troverai lavoro e basta...ma poi per cosa? voglio dire, non è nemmeno studiare quello,son cose che si fanno per diletto -anche perchè quel che fa girare oggi il mondo, è il danaro. Sprecare così una intelligenza come la tua**..."
Finalmente so cosa rispondere,se non agli altri a me stessa,quando mi chiedo,ogni tanto,se in fondo non avessero ragione loro.



** Questa parte generalmente è pronunciata dai parenti. Nei casi di persone che non mi amano nella stessa maniera,l'ultima frase suona più come "si vede che con la tua intelligenza giusto leggere i romanzetti,potevi". poi tutte le vie di mezzo..

2 commenti:

Unknown ha detto...

Buon modo, secondo me, di passare una notte in bianco!
Mi sembra che il tuo raccontarti stia cambiando "registro": c'è più autostima, consapevolezza di te stessa e delle tue capacità di scrittura (quando vai sul comico sei irresistibile!), voglia di comunicare curando bene i messaggi.
No? Mi piacerebbe leggere davvero un tuo libro dove racconti pezzi sostanziali della tua vita, in bilico tra la risata e la commozione, dove ritrovarsi in tante e tanti. Beh, lo faccio già sulle pagine del tuo blog, ma un libro è più curato. E poi la mia vuole essere una spinta a credere che un libro è una cosa alla tua portata, sempre che a te l'idea piaccia, ovviamente...
:)

- ha detto...

Oz ne avevo sentito parlare, sapevo che una serie (o forse più) ne erano già state trasmesse in Italia, ma non sapevo che avessero ripreso.
Bellissimo il discorso di Battiato. E il tuo.
Riguardo l'ultima frase: non avranno ragione loro, neanche per caso.