4.1.06

Post Autoreferenziale

Ci sono delle cose che devo scrivere.
Rimangono dentro di me. Piccole ossessioni (a volte mica tanto piccole, come può testimoniare la mia santa madre).
Segni, giornate importanti,come righe sul cofano della macchina.
Restano lì, e è inutile che provi a ignorare,perchè tanto loro -bastarde- sono lì,e le vedi, e se magari una sera c'è buio e ti sfuggono..la mattina dopo sono ancora lì.
E ti sorridono con quel ghigno onnipotente di chi sa che non hai scampo.
Dicevo,queste piccole ossessioni, questi sfregi,restano.
Non c'è modo di toglierli,ma perlomeno esiste il modo per fare che tutto si plachi,per un po',per molto tempo,per sempre:
Devo scrivere.
Devo scriverle perchè è uno dei pochissimi metodi catartici che conosco.

Come esiste qualcosa per placarli,esiste anche una pericolosa arma a doppio taglio: la musica.
Questa cosa meravigliosa che può infiammarmi o placarmi come meglio crede (e come più sono predisposta).

Mi conosco,il modo migliore per ammazzare le ossessioni è colpirle dritte alla nuca quando meno se lo aspettano: le lusingo con la canzone giusta e quando sono al loro apice massimo zac, scrivo giù tutto.
Doppio risultato: dei pezzi scritti davvero bene e un po' di calma (per quanto? bisognerebbe chiederlo all'ossessione di turno).

Una delle cose meno piacevoli della situazione,però, è che rischio di scrivere così così coinvolgenti e personali che difficilmente qualcuno le leggerà. O,se qualcuno riuscirà nell'intento,sarà quando ormai il tempo avrà sbiadito il graffio.

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