3.11.05

La cosiddetta carriolata di cazzi propri

Premesso che so che probabilmente l'utilità di questo post nei confronti dell'umanità sarà pari a quella della produzione di babbo-natalini di cera nel bilancio delle vendite di oggettistica in pieno aprile;
premesso che so che probabilmente sto solo assecondando un mio innato bisogno di femmina semi-isterica;
premesso che probabilmente questo non è il luogo,non è il momento,insomma,premesso proprio tutto, ora mi metterò a spiegarvi ciò che alberga nel mio simpatico corpicino (non Satana, bensì l'insieme di particolari immateriali propri dell'essere umano).

Io nel bene e nel male sono una persona costante.
Sono felice tendenzialmente in maniera stabile, sono incazzata in maniera stabile,soffro come una matta in maniera stabile.

Bene.
Ultimamente niente di tutto questo sta succedendo.
Capita,e capita in maniera spaventosa da un paio di giorni,che in maniera del tutto incontrollata io passi dal canticchiare allegra e felice alla malinconia più nera.
Canticchio garrula e felice penso quando le mie energie tengono duro nel marasma di cose da fare di questi giorni, ma poi la stanchezza si fa sentire, e oltre la stanchezza il bisogno di qualcosa che non c'è.
E qui inizia la parte melenso-paranoica del post,che potete saltare a piè pari.

Il problema è che essendo io un essere umano e non un androide (preferirei,da androide,credo) sento l'estremo bisogno di condividere tutto con un altro essere umano (nel mio caso di sesso opposto), specialmente le fatiche di questo periodo.
Questo accade con un essere umano,accidentalmente maschio,che però non è altro che una persona vicinissima a me.
Non è quello che sto cercando,ma ho così tanto bisogno ora di sentirmi supportata che in qualche modo il mio cervello va in corto circuito e confonde.

Passerà tutto,quando la fatica sarà meno,e quando sarò diventata più simile a un androide.

Tornavo giusto poco fa dall'università,e sono passata sotto casa Sua, e ho sperato sinceramente di vedere di nuovo una certa,specialissima persona, solo come apparizione fantasma, solo come monito del passato,rassicurazione.
E' successo,può succedere ancora.
Purtroppo non è così,e sì che non è impossibile vivere con me, ci si risparmia moltissime delle paturnie tipo di una ragazza tipo. Certo,ne si hanno delle altre,ma in definitiva non rompo eccessivamente le palle.
E' successo, può succedere ancora.

In fondo casa sua è sempre lì,e la Standa pure, il nome della piazza sulla targhetta non è mica cambiato,l'interno dell'atrio del suo palazzo è sempre lo stesso,la sua finestra aveva la tapparella abbassata.
Quindi,tutto vero.
Storicamente accertato.
Potrebbe (condizionale) succedere ancora,si spera.
Diverso,per carità, ma il concetto, Quel concetto,è uno solo.

Bene, fine dell'attimo di debolezza.
Mi infilo nel letto,e non rileggerò nemmeno una riga,e non cancellerò questo post e non me ne fregherà più niente di questa parentesi smelensa.

P.s.
Se questo post risulta allucinato o sconnesso o imbarazzante o ridicolo,è colpa della stanchezza: a quest'ora di notte mi fa straparlare,e forse è normale così.

1 commento:

valentina ha detto...

mi piacciono i post così, scritti senza pensarci troppo, sono i più autentici.