12.11.05

Gli omini del cervello

Fuori c'è la nebbia.
Una bella nebbia spessa,da pianura padana,una di quelle belle nebbie che ti ricordano qual'è la terra nella quale ti è capitato di nascere.
La nebbia è strana, mi sto accorgendo che non mi dispiace.
E' un po' una sorta di velo, dopo che ho scoperto il tastino dei fari antinebbia in macchina (no comment,lo so) è tutto diventato molto più facile, un velo può essere divertente,sembra protegga.
Probabilmente è colpa della nebbia,se sono così calma e propositiva.
Propositiva per me significa capace di mettere da parte per un po' una mia piccola paura cronica,che poi è quella dell'essere inopportuna.
Non so mai se entrare nelle questioni,nella vita degli altri, nelle discussioni in punta di piedi oppure facendo un bel baccano,così tutti mi sentono.
Probabilmente è l'incertezza cronica dei timidi, quelli veri, quelli che per spaccare il vetro dell'imbarazzo devono tirare un bel pugno forte e hanno paura che le loro mani sanguinino.
Ok, probabilmente la nebbia mi rende anche un po' eccessiva.
La nebbia,e l'orario: dopo la mezzanotte il mio cervello va in pausa e gli omini del cervello occupano, farcendo la mia testa di ragionamenti astrusi che miracolosamente filano,di vecchie nostalgie che sanno di aranciata sgasata e altre amenità.
Delle volte gli omini sono contenti e felici, e raccontano barzellette e mi fanno diventare un po' incosciente e un po' simpaticona, ma non si sa mai,sono lunatici, bisogna stare a vedere e sperare che siano in serata.
Stasera hanno voglia di scrivere quattro cavolate,e io non posso far altro che lasciarli sfogare, se no diventano frustrati e finisce che iniziano parlarmi appena mi metto sotto le coperte,e passo un'altra notte in bianco.
Non ho proprio bisogno di un'altra notte in bianco nel letto a ascoltare il loro chiacchericcio, a un certo punto diventano anche lagnosi e antipatici e non so come fermarli, in quei momenti vorrei il classico martellone di legno dei cartoni animati da schiantarmi sulla testa: rest in peace.

Le cose accadono e la mia calma zen lascia che si sistemino.
Le cose non accadono,e la mia calma zen mi impedisce di vedere i clamorosi disastri che questo comporta. Un po' come la nebbia,ecco.
La speranza,si sa,è l'ultima a morire, e la mia non è ancora morta.
Rantolava un po',ma le abbiamo dato dell'ossigeno,forse si riprende.
Diciamo che la prognosi è riservata.
Speranza poi di cosa? Tante,tante cose.
Così tante e così personali che stasera non si possono dire.
Non si tratta dei soliti due o tre clichè,perlomeno non solo, qui c'è da costruir tutto, ho raso al suolo una vita intera un anno fa, ho portato il lutto, ho pianto e ho imprecato, ho vissuto in solitudine e fatto pace con gli omini del cervello,ho ricucito qualche rapporto, ne ho stretti altri:
lungi da me aver finito il lavoro.
Siamo sì e no all'inizio.
E' tutto un'eventualità, e la nebbia, la mia calma zen, tutto quanto insomma permettono ai miei omini nel cervello di abbattersi a vicenda con forti dosi di valium cerebrale (una sostanza naturale che viene prodotta dal mio cervello quando c'è la nebbia,nei periodi di calma zen).

Ieri ho visto la Sabina in televisione.
Non è un mistero la mia adorazione per lei,è stata una pietra miliare: prima di leggere il suo libro , di vederla dal vivo, di conoscere quel che faceva e diceva l'ideale di donna da rincorrere e maledire (quando ti accorgi che non è raggiungibile) era più o meno una bella ragazza con le gambe lunghe il doppio delle mie e spesse la metà, magari con una bella voce e dei modi sicuri.
Poi è arrivata lei.
E ho scoperto che la donna che vorrei essere ha sì le gambe un po' più lunghe (e qui non c'è niente da fare),ma soprattutto ha il coraggio delle sue azioni e un cervello incredibilmente attraente.
Hai voglia,ad attrarre con il cervello,con il coraggio.
Io non sono poi così portata al coraggio della barricadera,quello della Sabina, sono più portata alla mediazione.
o forse è soltanto il valium cerebrale,non si sa.
Dicevo, ho visto la Sabina in tv e per me era un po' come una partita dell'Italia per chi il calcio lo segue: avrei indossato la sciarpa dei Guzzanti strombazzando con una di quelle fastidiosissime trombette da stadio,se fosse esistito.
I miei mi guardavano male,mio padre ha perfino cambiato stanza per il gusto di farmi sentire una esagitata.
Si aspettavano tutti chissà cosa,una forza distruttiva alla Oriana Fallaci (la sua,ovviamente)
E invece ciccia.
Una donnina con gli occhietti lucidi,impallata per i primi cinque minuti, timorosa e emozionatissima.
Umana,insomma.
Non avrei più strombazzato a destra e a manca, in quel momento, al massimo l'avrei abbracciata,ed è un'ottima cosa da sentire nei riguardi di una persona,ogni tanto: te la fa sentire più vicina,sembra più umana.
E allora se lei si commuove e balbetta e teme, allora posso diventare un po' così anche io; non è necessario essere Wonder Woman, basta prendere il coraggio a due mani.
Il coraggio si può coltivare, le gambe lunghe se non le hai,non le hai.
Ho fatto un affarone,a cambiare modello femminile da apprezzare.

tutto questo per dire?
Uhm, niente, in fondo.
Per lasciare sfogare gli omini del cervello che sono calmi ma non morti, registrano questi particolari catodici e tentano di ignorare,volontariamente, guerre interne ed esterne,problemi di natura accademica e sociale e chi più ne ha più ne metta.

In fondo se si stringe i denti e si crede un filino in se stessi si può fare tutto.
Io stringo i denti,non credo nemmeno un po' in me stessa, ma la calma zen perlomeno impedisce gli insulti quotidiani degli omini del cervello verso la sottoscritta.

Chissà mai che ne venga qualcosa di buono.

3 commenti:

Undine ha detto...

Ma quando è realmente preferibile un dispendio di energie? Se la tua calma zen è frutto di una raggiunta o ritrovata armonia con te stessa, BEN VENGA.

Quanto agli omini del cervello cui fai dato spazio... i posts che nn portano da nessuna parte sono quelli che preferisco.

ciao

Anonimo ha detto...

ok... sono ancora qui a rompere... ma qual'è il tuo indirizzo mail?
=*
*musci*

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Qualcosa verrà fuori, ne sono certo.
Ciao