23.11.05

E stai per piangere

Non hai più altro dominio che la sacralità
Di una perdita,l'ultima, della mia complicità

Non stiamo parlando di niente di nuovo,e probabilmente dovrei solo dire a me stessa che sono un'imbecille.
Scrivevo sul mio vecchio blog,due anni fa,circa le stesse cose.
E' che il disincanto è qualcosa che non fa parte di me.
Oggi più di due anni fa, ma evidentemente sono un po' recidiva.
Un'illusione immensa, sfracellata oggi,come prima,come prima ancora.
E' incredibile cosa faccia l'uomo per quello che una donna porta, delle volte suo malgrado,delle volte con cognizione di causa,tra le gambe.
Ecco,questa è una di quelle situazioni in cui io userei "mio malgrado".

Stamattina mi sono svegliata e c'era il sole.
Mia madre si è presa qualche giorno di malattia, e da riposata ci si riesce quasi a parlare.
Abbiamo discusso di cosa sarei andata a fare in università, abbiamo parlicchiato di vecchi abiti, del suo -quasi imprescindibile- viaggio per il ponte di Sant'Ambrogio che io causa esame -assolutamente imprescindibile- dovrò saltare. Tanto mi rifarò,dice lei.
Non ha nemmeno fatto resistenza quando le ho detto che due magliette le avrei lavate a mano io,e che si scordasse pure di toccare il mio cappotto.
Per risposta io le ho ceduto un vecchio maglione stretto,e sono uscita.
C'era sempre il sole, e la mia sciarpina nuova mi proteggeva dal vento,e io amo profondamente questo clima invernale-limpido, il massimo sarebbe stato avere la neve per terra,ma non esageriamo.
Causa largo anticipo, mi faccio a piedi tutta via Dante godendo delle bellissime foto e comprandone qualcuna.
Lo shopping fa bene al cuore.

Poi ecco, quello.
Che per rovinarti una giornata basta davvero poco, un incontro fortuito.
Rimuovo e mi diverto: va tutto benone, studio,me la rido, mi bevo una cioccolata.
Tornando per casa compro il bagnoschiuma-quello buonissimo della Lush,un'esperienza davvero- e mi fiondo diretta diretta nella vasca da bagno.
Immersa tra gli oli essenziali,mentre tento di rilassarmi,torna a galla tutto.
Un leggero fastidio persiste.
Mi avvolgo nell'accappatoio e mi sbatto sul letto,luce spenta,un po' di mal di testa.
Sogno le stesse persone di questo avvenimento,e una donna morta, sulla trentina,vestita di nero.
Ignoro chi sia,era mora e penso bellina, ma era rivolta verso terra.
Cosa vorrà dire?
Sarà la signora Amicizia,crudelmente stroncata dal mio infarto? chi lo sa.

Tengo il germe della delusione in incubazione fino a stasera.
Ed è stata colpa di un altro evento fortuito, che ho scaricato tutta la mia rabbia su un innocente,o insomma,un mezzo innocente.
Stavo davvero per piangere.
E per cosa poi?

Ok, lo dico stavolta e me lo ripeterò finchè non sarò stufa e lascerò che le cose vadano come devono andare.

Perchè c'è una parte del genere maschile che non sa apprezzare l'amicizia di una ragazza.
Che ha bisogno solo di vedere, mentre ci parla, non se con la sua presenza si può arricchire in qualche modo,ma se il suo essere gentile può essere poi trasportato in altri ambiti.
E quando il filone seduttivo si esaurisce,avanti la prossima. Sempre cara amica,ovviamente.
Fino al finale scontato: o si tromba,o ci si perde di vista. E spesso,al primo caso succede il secondo.
Non sono tutti così, lo so bene, ma non neghiamo la realtà.
La mia disgrazia è che ho creduto alla bella recita di Natale (effettivamente il periodo calza) e mi è sembrata così vera che non voglio convincermi della realtà.
Sono stata simpatica finchè ci sono stata.
Sono stata sensibile finchè ha avuto bisogno di me.
Sono stata presa per il culo quando ha voluto testare quanto ancora fossi affezionata.
Sono stata archiviata, giusto per portarsi avanti col lavoro.

Speriamo che la consapevolezza duri quel che basta per non soffrire dell'ennesimo distacco.

Una fine in replica che ci soffoca
La tua luce è debole,e non illumina.

2 commenti:

Unknown ha detto...

La consapevolezza può solo portarti a non soffrire del distacco. Se così non fosse, la definirei "coscienza": prima si ha coscienza di una cosa, nel senso che la vediamo, la capiamo. Poi, quando è stata "digerita", sofferta o amata, diventa consapevolezza di quella cosa. Solo allora puoi non soffrire del distacco.

rainbowsparks ha detto...

è coscienza,allora. La consapevolezza non è ancora arrivata..e parliamo di anni,purtroppo.