8.10.05

Incontri

Li incrocio mentre sto tornando a casa,dopo un pomeriggio che sarebbe degno di nota civile di per sè,e ci metto qualche minuto a riconoscerli.
Stanno uscendo dalla Snai, risistemando gli ultimi spiccioli nelle loro tasche.
Due di loro sono stati i Grandi e Infelici amori delle medie inferiori.
Anni abbastanza cupi più che altro per la mia condizione di Sfigata per Antonomasia,anche se,come si sa, la Sfigaggine andrebbe rivalutata.

Arrossiscono mentre io, un filino sborona grazie agli anni che sono passati, li apostrofo con un "guarda chi si vede".
"Eh,effettivamente eravamo andati a scommettere"
"Già..mi sa che abbiamo appena perso tre euro. Forse saremo ricchi"
Dicono loro.
Io so di essere povera,almeno quella una certezza,rispondo io.
Povera di molte cose,tranne che di cultura,e quando il discorso finisce inevitabilmente sull'università mi guardano come se venissi da un altro pianeta.
Mi hanno sempre guardata come se venissi da un altro pianeta,solo che stavolta è perfino piacevole, non è come si guarda una cacca,più come si guarda uno di quei sapientoidi che si sa che non si riuscirà mai a eguagliare.
Forse per loro sono Pico de Paperis in gonnella.
Mah.
Fatto sta che li rassicuro,di esami me ne mancano un po', loro ne hanno fatti pochissimi e anche lì,come al solito, vorrei dirgli "ragazzi,non c'è niente di male, il mondo non si misura a esami, per me è lo stesso,davvero".
Ma vai a sradicare l'idea che hanno di me da quando avevamo 11 anni,per loro io sono quella Intelligente e Impossibile. E loro sono normali.

Non ce la farò mai,probabilmente,a dimostrare loro che sono normale.
O forse non riuscirò mai nell'intento di sempre,quello di fargli capire che sono come loro.
Ora è diverso, ma a undici,dodici anni pesava parecchio.
Li saluto,in bocca al lupo per tutto,perchè tre euro alla snai non sono un disonore,e fare gli esami è già una vittoria,chissenefrega dei tempi.
Vorrei non aver sofferto per loro quanto ho sofferto,vorrei che loro non si sentissero qualcosa di "meno" ora rispetto a me.
Trovo così fuori da ogni buonsenso questo genere di incomprensioni.
Siamo tutti sotto lo stesso cielo, caghiamo tutti nella stessa maniera, ci prendiamo delle inculate pazzesche dalla vita tutti,chi prima chi poi.
Quindi hanno sbagliato,sempre,a credermi diversa,prima nel peggio e ora nel meglio.

Non so se la vita permetterà la correzione di questo errore,forse no,forse,chissà, tra decenni.

Sono stata io a troncare la conversazione,millantando una fretta inesistente,senza motivo, d'istinto.
Ho seguito un istinto,e ho paura di aver fatto un errore,d'altronde ormai è andata così.
Mi sono allontanata per l'ennesima volta,e non so se avrei voglia di sapere cosa ha lasciato a loro,quest'incontro.

P.s.
Andate qui. Vi prego,per l'amor di informazione,guardate questo film. Le conclusioni poi le trarrete da soli. Ma fatelo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

oddio come ti capisco.
Ogni volta che cercavo di spiegare a qualcuno come avrebbero studiare per non sprecar tempo, la frase che usciva fuori era inevitabilmente questa: "Eh va be ma tu... sei intelligente"
Come se il resto del mondo fosse idiota