9.4.09

Varchi spaziotemporali

Ho aperto un vecchio armadio.
Nell'armadio, uno scatolone vecchio, colmo di scritte.
Me le ricordo tutte: era estate, credo giugno, la mia migliore amica era venuta a casa mia per stare un po' di tempo con me.
Ci annoiavamo, lei ha preso dei pennarelli e ha iniziato a pasticciare con nomi di cantanti, soprannomi di cantanti, pseudocontratti "Io accetto di regalare la mia collezione di figurine a:_______" (sì, collezionavamo figurine).
La maggiore età era lontana, lontanissima, e sul quaderno ad anelli si scriveva la prima declinazione.
Tanti poster, tante lettere: una lettera di un amico scomparso ormai quasi da dieci anni.
Il tempo corre.
E' strano come oggi io senta ancora quella mia amica, miracoli di internet, di facebook, dopo anni di silenzio.
E' strano non volerli buttare tutti, i poster: sono una parte di vita.
Ed è strano e forse illuminante un post it:

"Alessandro osa sfidare il suo maestro e andare oltre, sognando un mondo migliore."

Forse era una versione di greco, forse no, ma in ogni caso, è una cosa che mi servirà.

3 commenti:

grig-io il blogorroico ha detto...

uh, gli scatoloni dei ricordi!
che non li metti lì volontariamente come ricordi ma come qualcosa di bello da tenere, che non li vai volontariamente a cercare come ricordi ma in cui ti imbatti, che è stupendo perdercisi dentro già anche in un momento qualunque, figurarsi poi se ci si imbatte in maniera diciamo "provvidenziale".

crimson74 ha detto...

Non si sa mai cosa può succedere, rovistando in armadi fisici e mentali...

Baol ha detto...

Io, di mio, non butterei niente, figurati :)