7.6.08

Miami 2008

[Non sai che tutto fa parte di te,
i pensieri si perdono e tuoi occhi si illumineranno]
Diciamoci la verità: rispetto all'anno scorso mancavano un sacco di cose.
Tipo le condizioni atmosferiche e esistenziali, per esempio.
Quest'anno con me, al Miami sono venuti anche grossi nuvoloni scuri (Stiamo proprio andandoci incontro, al temporale, si considerava in macchina) e la malinconia di un groppo che ancora ha bisogno di tempo prima di scendere.
Ciononostante, una buona dose di elasticità e capacità di gestione del nostro tempo, a permesso a me e a lui di non inzupparci come pulcini, di riempirci la pancia in maniera magistrale e di assistere almeno a quel che volevamo, anche se forse non a tutto quel bel pullulare di artisti sconosciuti che tanto mi era piaciuto.
Paolo Benvegnù è rosso come la sua cravatta, e denso come sangue.
Canta mettendoci fiato, tanto fiato, molto più che nei suoi album, sembra. Canta, ogni tanto sparisce, ogni tanto ritorna e ogni tanto mi fa pentire di non aver ascoltato con attenzione questo o quel brano.
Sto già mettendomi alla pari, con la voracità che mi contraddistingue in questi colpi di fulmine artistici.
Meg è splendida e fosforescente,e la sua voce non ha mai un attimo di esitazione, nonostante nelle retrovie dove sono io alcuni simpatici ragazzi hanno scambiato la sua musica per una discoteca di quart'ordine.
Ma ormai è tardi: per le mie gambe, per la pioggerellina e per la mia testa che fa molta fatica a tenere tutto insieme, di questi tempi.
Consola sapere che è tutto parte di me, e che comunque avrà un fine.
Aspettando il prossimo Miami, per quest'anno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hey, sai che forse forse sono tra quei "simpatici ragazzi che hanno scambiato la sua musica per una discoteca di quart'ordine"? :-D
Però ti giuro che stavo anche ascoltando. Tanto più che avevo appena ascoltato in macchina i Rapture lamentarsi che «People don't dance no more, they just stand there like this, they cross their arms and stare you down and drink and moan and diss». Insomma, se il factotum che stava dietro Meg si è impegnato per fare basi così squisitamente pompate e ballabili, che cacchio, facciamogli vedere che sappiamo far di più che ondeggiare sulle scarpe, no? :P

Saluti, e al prossimo Miami