8.5.08

Caro signor G


Caro signor G,
mi manchi da impazzire.
Mi manchi ancora di più dopo che ho visto un tuo spettacolo essere recitato magistralmente, e aver scoperto in questa canzone/invettiva esattamente quello che penso io (vi consiglio davvero di ascoltarla. Anzi, vi consiglio di andare a vedere Polli d'allevamento recitato da Giulio Casale, è incredibile).
Vorrei davvero sapere cosa mi diresti, caro, cosa diresti a una figlia come me, che vorrebbe far qualcosa, ma la partecipazione sembra sempre più un pretesto lontano di tempi che ormai non hanno più importanza; la memoria si perde e l'educazione civica è in pieno pericolo...
Cosa posso fare, signor G, io che sono certamente così sola?
[E ho paura. Ho paurissima del futuro, della democrazia che può essere fallace, del rischio pubblico e di quello privato]
Tu non mi puoi rispondere, e in sere come queste vorrei avere te da queste parti, per un sorriso ironico ma mai rassegnato, per un abbraccio, per un po' di sana ironia senza perdere di vista la realtà.
Tanto tanto tanto, ecco quanto mi manchi, e lo dico in modo infantile, perso, disorientato, con la tenerezza e la testardaggine che non so come usare tra le mani.

2 commenti:

MartyMcFly ha detto...

"Cosa posso fare, signor G, io che sono certamente così sola?"

Continua a postare..continua a pubblicare il tuo pensiero.. continua a farci leggere questi post nostalgici, malinconici, catartici, ma (ne sono sicuro) non privi sotto sotto della speranza per andare avanti faticosamente ma caparbiamente sulla propria strada...
Abbraccio..

Anonimo ha detto...

In effetti la sua voce manca, come quella di De Andrè, in questi tempi, nei quali in fondo non si sa più nemmeno come pensarla...