27.4.08

Amore freddo

Felicità: ci vorrebbe un prete
o un Mondo delle Idee comprensibile


Le manifestazioni per me hanno sempre avuto un significato particolare, rituale, emozionale e catartico, prima ancora che politico.
La prima manifestazione della mia vita l'ho vissuta solo dopo che si era conclusa: saltare scuola era fuori discussione per il mio Superio ipertrofico, così mi sono limitata ad andare a vedere come stavano gli altri all'ora di pranzo, correndo, sperando di incontrare qualcuno.
Fu allora che un uomo con i rasta si accovacciò davanti a me, chiamandomi signorina e presentandosi con un nomignolo che lo accompagna tutt'ora, ora che il nostro rapporto è probabilmente quello ritratto dai Baustelle, che stasera hanno deciso di raccontarmi la mia vita: ci siamo amati, ed odiati, e traditi, e non c'è più limite.
Fu in un'altra manifestazione che un ragazzino vestito di nero con i capelli color del grano e gli occhiali da sole scurissimi si girò, inclinando il volto un po' verso il basso per vedermi e per pensare -testuali parole- carina però.
Fu in manifestazione che mi innamorai, incosciente e felice in piena primavera.
La manifestazione di questa primavera mi è capitata tra capo e collo un po' per caso, era un morettiano vengo, non vengo, ma è meglio se vengo?no, dai non vengo. Ok, vengo.
Soltanto camminando sulla via per la stazione ho risentito il tepore, ho rivisto i miei jeans avvolti in una bandiera nera e rossa, come in un film, e mi sono chiesta quella ragazzina cos'aveva da ballare nei prati in fiore, cosa la spingeva a sembrare un'anarchica hippy senza nessun problema.
L'ho invidiata tantissimo.
Ho avuto un po' paura, lo ammetto, di incontrare quella sagoma alta e riconoscere i capelli d'oro, ma non mi è più interessato.
Ve lo giuro: nessun dolore.
E allora ho lasciato la ragazzina a ballare sui prati, e il ragazzino a barricarsi dietro quella bella sfrontatezza dell'età.
In manifestazione quest'anno c'è andata una donna, che ha sorriso come una bambina quando quasifratello le ha detto di infilarsi le stringhe delle all stars dentro, che non c'era tempo per allacciarsi le scarpe, per poi commentare "brava la mia diciottenne".
Chapeau.
Quando lei lo baciò, disse:
Amore, non farmi male
Non farmi soffrire
Ho fatto un sogno: tu c’eri
[..]
Quando lui la baciò,
si sbagliava
Forse mentiva
[La vita va, Baustelle]



1 commento:

MartyMcFly ha detto...

Evochi ricordi di un tempo passato ormai per me nella dimensione onirica..di manifestazioni seguite sempre da dentro scuola (perchè anche io troppo costretto dal mio senso del dovere, per cosa poi?) invidiando gli "spiriti rivoluzionari" che le animavano... tempo di amori incoscienti e impossibili, tempo di spensieratezza e di "sfrontatezza dell'età"...
Ora è tutto diverso..ma i momenti di allora ricordati oggi sembrano più dolci di quanto in realtà siano stati...inganni della memoria...