29.4.08

il decennale

Ricordo solo che c'era il sole, era aprile, avevo quattordici anni e la febbre.
Non so nemmeno se è questo o il prossimo, il decimo anno da quando mi misero in mano quei libri e ti conobbi così, come piace a me pensarti, e come ho sempre custodito in cuore.
In fondo però non è importante, se mai è importante l'ispirazione. Il bisogno di conoscere e valicare, per unire.
Parini non me ne vorrà se parlo di te usando parole dirette tempo fa a lui.

[...]
Non io fò voti. Altera aquila al polo
troppo ogni emulo ardire hai tu percorso;
nè da le forze mie spero soccorso,
picciole forze a così grande volo.

Sol vuò di te la schiva anima, e il retto
non domabile ingegno, e l'ira e il forte
spregio pe' i vili, e la parola franca.

E voglio, e posso. Tu mi reggi e affranca:
chè tu sai ben ch'io per'l tuo fiero petto
aspro vivere eleggo e oscura morte.

G.Carducci - Giuseppe Parini

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