Sa rispondere alle domande che non le faccio, sa essere tagliente come un coltello e dolce come uno dei suoi dessert all'arancia.
Sa guardare più lontano di molti altri, e sa cosa fare anche senza che io glielo chieda.
Sa senza che ci sia stato bisogno di parlare, così, e sorride di sottecchi mentre alza un calice alla mia ironia e ai suoi occhi neri.
Vi lascio la sua più bella risposta di sempre:
Io: "E quale sarebbe, la mia più grande paura, secondo voi?"
Lei: "Che qualcuno ti chieda qual è la tua più grande paura."
Lei: "Che qualcuno ti chieda qual è la tua più grande paura."
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