11.2.08

Istruzioni per l'uso

Prevedo che per un po' non mi si vedrà su questi schermi -diciamo fino a dopo l'esame, e alla successiva sbronza allegra o triste a seconda dell'esito-.
Sto ancora, lentamente, elaborando quello che è successo, e nel farlo anche molto del mio modo di essere ed approcciarmi.

Appunto qui, nel caso approdi un incauto corteggiatore o se non altro come pro memoria stampabile e consegnabile a mano agli interessati, che:

  • Scordati di trovare in me una beghina. Io non mi vergogno a parlare di sesso, non mi vergogno a dire la parola utero, rido alle barzellette dei maschi. Non trovo nulla di deplorevole e nemmeno di poco femminile nel non ammantarmi di una pudicizia che sa tanto delle famose tre scimmiette non vedo-non sento- non parlo.
  • Sono femmina. Sempre, tanto per cominciare. Ma per soddisfare la fantasia tipicamente maschile della femme fatale, c'è bisogno che il diretto interessato se la sia guadagnata, la sfilata privata. Per il resto mi presento come mi pare. Infighettata in biblioteca, in jeans luridi la sera, non è importante.
  • Per diventare interessante, non ho bisogno di censurarmi e di nascondermi dietro alla manina da geisha che lascia intuire un sorriso o una confidenza di quelle che no, proprio no, non ci si può permettere.
    Non me la meno. Se ho voglia di parlare, parlo. Tranquillo che ci sono cose che non sa nessuno e che non dico a nessuno, anche se mi vedi chiaccherare tre ore nonstop.
  • I maschi non vogliono tutti saltarmi addosso, quindi evita di essere geloso. Un buon novanta per cento delle femmine dei dintorni verranno viste da me come potenzialmente pericolose,perciò aspettati la DIGOS.
  • Faccio ammenda con una serie di coccole e coccoline e vezzi e piccole attenzioni, ti porto le sorpresine, cucino, ti accompagno alle tue fottutissime partite di calcio o alle tue noiosissime lezioni di economia dei Paesi Bassi applicata.Se mi vuoi, ovviamente. Non ti costringo a partecipare al corso di cucito o a guardare Amici di Maria de Filippi. So sacrificarmi per una relazione, ma allo stesso tempo voglio una relazione libera, dove nessuno si annulla per conformarsi a nessuno, che se no sai che barba.
  • Patti chiari e amicizia lunga: la gente che dice una cosa per un'altra mi innervosisce.
  • Non trovo che sia sexy soltanto il non parlare e scoprirsi a gesti come in una partita di Indomimando. Trovo che sia molto intimo lo scambiarsi opinioni, tirarsi i capelli, litigare, confidarsi figure di merda e particolari debolezze, ricordi di gioventù e possibili desideri futuri. Sono brava a Tabù, ma voglio esercitare tutto il mio vocabolario.
  • Io sono mia. E basta.
  • Pensa quel che vuoi, io penso quel che voglio. Le gare di retorica servono solo a conoscersi meglio, l'apostolato o la propaganda li lascio fare agli estremisti di ogni genere.
  • Non ti dirò mai quanto mi piaci. Ti parlerò di quanto mi sono piaciute altre persone, guarderò il tavolo di legno e arrossirò, cambierò discorso, ti prenderò in giro. E non è che "non sei interessante, se no una spigliata come me te lo avrebbe detto". E' che sono pudica. Molto.

Come vedete, il problema è che chi mi sente parlare mi prende per una cugina, o per un maschio, o per una mangiauomini. Invece sono il contrario di tutte e tre le cose, et excrucior.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, beh... più chiara di così....

grig-io il blogorroico ha detto...

bè, mi pare che sei bella grintosa, oggi..
bene ;)

Unknown ha detto...

Dai non ti tormentare! :-)

zefirina ha detto...

non è facile essere così
ti diranno sempre a ogni età che sei troooppo
aggressiva
e si scorderanno di quanto puoi essere tenera, dolce, sensibile, e anche si testarda, di tutte le sorprese che sei capace di inventare, di tutte le lettere di amore che pui scrivere
però potrai anche trovare quello che si accorgerò di tutto questo e non avrà paura, e sarà bellissimo