I post migliori, come ogni blogger che si rispetti sa, sono quelli che non sono mai stati scritti.
Quelli nella propria testa, quelli del "che bello se ora avessi una connessione".
E direi che ieri notte, avevo in testa un post meraviglioso.
Ce l'avevo in testa alle due di notte, dopo un bicchiere di vino rosso vivo un paio di tiri di qualcos'altro (abbiate pazienza, ma c'è una possibilità su centomila che mio padre legga...e se legge, ce ne sono almeno dieci su due che mi chiude in casa vita natural durante.capisciamme.), ce l'avevo in testa mentre barcollavo, ridendo, verso il portone, fallendo miseramente nel primo tentativo di chiave-nella-toppa.
Al secondo è andata meglio.
Paolini dice, in Diario d'Aprile, che si sceglie da che parte stare in un secondo.
Io quel secondo l'ho vissuto molti anni fa, dopo un certo peregrinare scomposto, quando mi sono trovata in un famosissimo locale rockettaro milanese chiamato Rolling Stones.
Sentivo che quella era Casa, che quella ero io, molto più che i goffi passi in un salone dove ci si esibivain balli di gruppo.
Con le persone che mi hanno fatto sentire a casa quella volta, Quasifratello in testa, ho preso e sono andata in un altrettanto celeberrimo centro sociale milanese.
Occhi Verdi, un uomo affascinante e antipatico come una carie ricordato per la figura di merda che feci la prima volta che lo vidi (sarà lui che tende a incontrarmi brilla), si è mollato con la tipa.
Un veeeecchio filarino si è mollato con la tipa.
Insomma, due degli uomini più sexy e complicati e impossibili da sopportare sono a piede libero.
Il che un po' mi perplime,ecco.
Il MiAmiAncora, in una parte del locale, era in pieno svolgimento.
Lascio gli altri a farmi le boccacce ("Ma che indie e indie...") e faccio a tempo a bearmi, sola, dei Settlefish.
Sento una fitta fortissima di nostalgia.
Niente cielo aperto, ma Pertini sorride ancora, ricordando che da qualche parte in noi si nasconde della brava gente.
La musica è ovunque, ma non ci sono lucciole, non ci sono prati, e non ci sono affetti di nessun genere, in quella stanza.
La musica è spoglia, mancano le sfumature, anche se chiudo gli occhi e, come sempre, mi fa sentire libera.
Esco di nuovo, c'è dell'hip hop chiassoso, ci sono mezzi abbracci e gente di sasso che mi ignora simpaticamente, ma poca.
C'è che sono lì con la mia testa leggera, e penso alle nuove cose che farò e che non so fare, penso alla vertigine di rendermi ridicola, penso che se lui non mi vuole non è sto gran problema, perchè è patetico un uomo che non sa nemmeno leggere ad alta voce, che non legge, che non comunica e che giudica in silenzio.
Penso che non voglio vivere con una persona di plastica, penso che la musica è bella, penso che ho delle possibilità, forse non molte, ma le ho.
Penso che quando arriverò a casa scriverò un post.
Ma ho sonno, e i vestiti scivolano via quasi da soli, e la testa leggera tocca il cuscino ancora più leggero.
E il post l'ho scritto in sogno.
Quelli nella propria testa, quelli del "che bello se ora avessi una connessione".
E direi che ieri notte, avevo in testa un post meraviglioso.
Ce l'avevo in testa alle due di notte, dopo un bicchiere di vino rosso vivo un paio di tiri di qualcos'altro (abbiate pazienza, ma c'è una possibilità su centomila che mio padre legga...e se legge, ce ne sono almeno dieci su due che mi chiude in casa vita natural durante.capisciamme.), ce l'avevo in testa mentre barcollavo, ridendo, verso il portone, fallendo miseramente nel primo tentativo di chiave-nella-toppa.
Al secondo è andata meglio.
Paolini dice, in Diario d'Aprile, che si sceglie da che parte stare in un secondo.
Io quel secondo l'ho vissuto molti anni fa, dopo un certo peregrinare scomposto, quando mi sono trovata in un famosissimo locale rockettaro milanese chiamato Rolling Stones.
Sentivo che quella era Casa, che quella ero io, molto più che i goffi passi in un salone dove ci si esibivain balli di gruppo.
Con le persone che mi hanno fatto sentire a casa quella volta, Quasifratello in testa, ho preso e sono andata in un altrettanto celeberrimo centro sociale milanese.
Occhi Verdi, un uomo affascinante e antipatico come una carie ricordato per la figura di merda che feci la prima volta che lo vidi (sarà lui che tende a incontrarmi brilla), si è mollato con la tipa.
Un veeeecchio filarino si è mollato con la tipa.
Insomma, due degli uomini più sexy e complicati e impossibili da sopportare sono a piede libero.
Il che un po' mi perplime,ecco.
Il MiAmiAncora, in una parte del locale, era in pieno svolgimento.
Lascio gli altri a farmi le boccacce ("Ma che indie e indie...") e faccio a tempo a bearmi, sola, dei Settlefish.
Sento una fitta fortissima di nostalgia.
Niente cielo aperto, ma Pertini sorride ancora, ricordando che da qualche parte in noi si nasconde della brava gente.
La musica è ovunque, ma non ci sono lucciole, non ci sono prati, e non ci sono affetti di nessun genere, in quella stanza.
La musica è spoglia, mancano le sfumature, anche se chiudo gli occhi e, come sempre, mi fa sentire libera.
Esco di nuovo, c'è dell'hip hop chiassoso, ci sono mezzi abbracci e gente di sasso che mi ignora simpaticamente, ma poca.
C'è che sono lì con la mia testa leggera, e penso alle nuove cose che farò e che non so fare, penso alla vertigine di rendermi ridicola, penso che se lui non mi vuole non è sto gran problema, perchè è patetico un uomo che non sa nemmeno leggere ad alta voce, che non legge, che non comunica e che giudica in silenzio.
Penso che non voglio vivere con una persona di plastica, penso che la musica è bella, penso che ho delle possibilità, forse non molte, ma le ho.
Penso che quando arriverò a casa scriverò un post.
Ma ho sonno, e i vestiti scivolano via quasi da soli, e la testa leggera tocca il cuscino ancora più leggero.
E il post l'ho scritto in sogno.
4 commenti:
gran bel sogno
o son desta?
ti viene bene scrivere anche in narco-(lessia) (non si sa mai il paparino legga il post)
forza e coraggio, questo è un mondo selvaggio!
(e io t'aspetto per il 22, e ci sarà da divertirsi..)
mi accodo ai complimenti di zefirina.
....
...
..
non mi dire che tuo padre ti conosce anche come rainbowsparks!
(no, vabbè, scusa se il tono sembrava un po' non-dico-aggressivo-ma-quasi,
deformazione professionale di uno che mi sa è un po' fisso nel tenere segreto grig-io a chi conosce fuori dallo schermo)
quella cosa sui migliori post. la vera verità.
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