Ma com'è bella la vita del frequentante.
Niente a che vedere con quella cosa atroce e alienante che è fare il topo da biblioteca sperando fortissimamente nella bontà delle sfere celesti...che poi è una vita che faccio ancora (quasi) a tempo pieno, ma adesso, ah, adesso è diverso.
Adesso il mattino puoi sederti accanto ai tuoi amichetti e ascoltare un uomo fantastico, che assomiglia a Lucarelli a sessant'anni, che ti spiega quanto l'intellettuale, oggi, "non lo caghi nessuno" (cit.).
E ti spiega anche che fare lo snobbettino che guarda la società di massa dalla sua torre d'avorio non solo ti rende ridicolo, ma anche estraneo al mondo, antipatico, e fondamentalmente inutile.
Lui, per dire, ti fa fare grandi risate e ti parla di Vittorio Sereni con così tanta passione da portarmi finalmente a comprare una sua benedetta antologia, che ne sentivo il bisogno.
Poi si pranza schivando i wannabe laureati, gente caruccia caruccia che se vuoi dargli diciott'anni devi fare uno sforzo di fantasia, pensi a quanto sei vecchia ormai tu, pensi che devi rimetterti a fare il topo da biblioteca se vuoi diventare dottoressa, ricominci con le suppliche alle sfere celesti, e via, che siamo nel solito loop.
Però, quando finirà (e finirà) come sarà ancor più bella, la vita (leggi: dolce far niente) del frequentante.
1 commento:
E no, Zac è mio!
Poi a te mica piacevano i bruttini acculturati?! Quindi a te va Screetch - o come cavolo si scrive! ;-)
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