[Pause]

Avessi il tastino, quello con le due linee una di fianco all'altra, vi assicuro che lo userei.
Lo schiaccerei e mi metterei in pausa perchè, ci pensavo ieri notte, non mi fermo da più di una settimana. E sono successe cose incredibilmente belle,e cose anche impegnative e difficili, il mio cuoricino ha fatto parecchia ginnastica esercitando sia il batticuore da sorpresa che il batticuore da preoccupazione, la mia testa si è dovuta esibire in diversi giri della morte e tra una cosa e l'altra,ora, non c'è molto da dire, solo da prendere atto che sono stanca, elettrica, i debiti di sonno mai recuperati, i fogli sparsi della tesi sul tavolo, tra le mani i resti del cuore di qualcun altro, tra i piedi i resti del mio, che scalcio un po' via perchè può essere solo d'intralcio.
Credo che sia necessario poggiare da qualche parte i brandelli di anima altrui, che se male ho fatto l'ho fatto solo per necessità e ineluttabilità, e riprendermi un po' in mano, finalmente chiudermi in una piccola bolla di solitudine,tutta mia, per qualche tempo, per un paio di giorni, godermi le parole di Veronesi da un lato e finire la mirabolante storia di Stefano Jancini dall'altro, farmi una doccia con doppio bagnoschiuma da un lato e inseguire i batticuori del povero Apollo dall'altro.
Contare fino a tre, ogni volta che qualcuno mi parla.
Chiudere la porta della mia stanza quando mamma e papà occuperanno di nuovo queste stanze dopo la loro fuitina al mare.
Recuperare un po' di soldi.
Dormire, sognare, preoccuparmi di sentire buona musica e di guardare il soffitto, dimenticare delle posizioni che ormai ci sono, in questa sorta di guerra di Troia, e sperare di non essere l'Ettore del momento, o finirò trascinata in giro per il campo dal mio nemico.
Ho buone possibilità di non esserlo.
Ma ora voglio solo un buon thè caldo, tanto silenzio e,casomai, una conversazione farcita di cavolate.