17.3.07

Le famose buche più dure

Io però mi sento stanco, sono lento e disconnesso
sono il commodore 64 di me stesso
(C64, Virginiana Miller)

Grazie alla sorè, grazie ai Virginiana, grazie alla musica.
Grazie a Carlo Pastore (!), grazie alla ricetta che ha addolcito anche questo pomeriggio,rifatta in casa (qual'era il nome?).
Grazie alla gentilezza della panettiera,al suo caffè annacquato.
Un po' meno grazie alla mia spada di Damocle,un po' meno grazie al modo in cui sento che mi pesa tre quarti della mia quotidianità.
Per aspera ad astra, speriamo. Ma non è detto.
E catastrofe su catastrofe, è facile dedurre che la prossima sarà ancora catastrofe.
Però ogni tanto anche Milano diventa una città romantica,perfetta,per nascondere la faccia in fretta (e respirare).
Per poco,ma succede,e tanto vale indugiare ancora un po' nel dolce prima di ricordarsi dell'amaro
.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..forte la citazione che richiama il commodore64, anche se un po' ingenerosa: il caro, vecchio C64 che ha intrattenuto e fatto impazzire un'intera generazione.

rainbowsparks ha detto...

Quello è il genio di Simone Lenzi,io non ho nessun merito :)

- ha detto...

se non altro, anche un attimo, il nero è stemperato..
a parte il mio amore verso i videogiochi vintage (a cui però non corrisponde una cultura a proposito), "sono il commodore 64 di me stesso" è una metafora stupenda. Cercherò qualcosa di sti Virginiana Miller..