11.3.07

Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo

G. Steiner, Nel castello di Barbablù, Milano, SE, 2002


Purtroppo questo libro non è più pubblicato,ma vi prego, fate come ho fatto io (anche se non dovete sostenere un esame sull'estetica delle situazioni estreme), trovatelo da qualche parte e leggetevelo.
Alla peggio mandatemi una mail (la trovate nel profilo) e datemi il vostro indirizzo che vi spedisco le fotocopie.
Gratis.
L'unica cosa che voglio da voi,se ci riuscite, è dare voce a quella serie di incresciose domande, di risposte soffocate nel cervello,di paure che suscita in maniera totalmente lucida questo saggio.
Il classico "dove andremo a finire?",ora che l'epoca della parola è al tramonto,ora che sono una analfabeta matematica e probabilmente è per questo,e non per problemi di disoccupazione,che sono destinata al fallimento sociale.
Dove potremo re-inventarci noi, poveri cantori di un mondo superato,totalmente protesi verso un passato concluso e sepolto,testardi e ridicoli nel nostro comunicare con linguaggi stanchi,spenti,che tanto ci hanno tradito nel recente passato,dove Heidegger scriveva saggi di alta filosofia di fianco a un centro di concentramento senza battere ciglio.
Si soffoca nel linguaggio sublime della musica e della matematica, aprendo tutte le porte che la natura ci aveva impedito di aprire, fino a una conclusione che nessuno sa ipotizzare.
Io non so esattamente cosa questo mi lasci dentro,ma so che sono domande che tutti hanno il dovere di porsi.
Voi leggetelo,se trovate le risposte, ditemele, vi pago un caffè.

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