16.9.06

Piove

E sono triste,di una tristezza violenta e irrazionale.
Una tristezza anarchica quanto gli oppositori di Franco che mi impedisce,appunto,di studiare storia contemporanea.
Una tristezza che mi gonfia gli occhi di lacrime per motivi nemmeno troppo futili e per il mio solito,eterno vizio di non riuscire ad accettare l'inevitabile.
Dovrei tatuarmelo addosso,che la volontà altrui è altrui e non mia,non manipolabile,esattamente quanto io non mi lascio manipolare e c'è poco da fare.
In sere come questa mi manca davvero il suo abbraccio.
"Vieni qui,sei triste",detto come se fosse la cosa più normale del mondo,dopo che avevo provato a ridere e scherzare per camuffare il tutto.
Lui,che forse non mi conosce neanche,che dieci minuti prima mi diceva che effettivamente non c'eravamo mai parlati sul serio.
Bisognava avere una tenda in meno per conoscersi,e poi perdersi di vista ancora, ma cosa importa.
Vorrei scoppiare a ridere ancora per un pigiama che puzza o per uno stomaco che non ne vuol sapere di far silenzio.
E vorrei accucciarmi con il volto nascosto in una spalla,al caldo e al sicuro, ascoltare un respriro regolare che pian piano si addormenta e pensare che non sono sola.
Che non potrò mai essere sola perchè ci sarà sempre qualcuno che si accorgerà di quando sono triste,e non chiederà perchè, e non me ne farà una colpa.
Mi proteggerà stringendomi vicino fino a che non mi vedrà addormentata e pacifica.

2 commenti:

zefirina ha detto...

coraggio...non sarai mai sola, hai i tuoi amici, la tua famiglia, la musica, le canzoni, i libri, la poesia,e te stessa, certo qualche volta non hai tutte queste persone quando ti servono proprio in quel momento lì, ma sapere che ci sono fa sentire meglio, almeno credo.

Anonimo ha detto...

mi viene da piangere.