17.2.06

Nessun dolore?

Delle volte mi rifugio nelle parole passate, in cassetti miei e di altri, a vedere cosa sono stata.
Stavolta però sono finita nell'archivio,dentro anni che probabilmente ho perfino rimosso.
Le cose cambiano,panta rei, e io sono poco abile a capire come e quando, magari ci rimango perfino male.
Ormai però la scorza è dura,così dura che leggendomi qualcuno ha pensato che fossi innamorata,quando la sensazione era piuttosto quella contraria.
Come diceva qualcuno,ingoio un rospo.
E alla fine mi sa che son diventata grande,se diventare grande vuol dire rendersi conto che si possono affrontare anche gli imprevisti più..seccanti.
Qualcuno sa di cosa sto parlando. Qualcuno no.
Il post finirà qui,con una riflessione che potrebbero condividere tutti,con una domanda che vorrei davvero riuscire a soddisfare con la giusta risposta:

Qual è il prezzo per il quale le persone vendono se stesse?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che si parlava della stessa cosa anche da me, qualche tempo fa...?

Penso che il prezzo sia variabile da persona a persona, ma sono sicuro che ognuno di noi ne ha uno (ma molti non lo ammetteranno mai).

Il punto però è un altro: vendersi in ambito lavorativo ha un senso, forse è addirittura bello e giusto... è invece intollerabile vendersi (o svendersi) nella vita privata.

Ti lascio con una frase di un anonimo anarchico (riciclata poi da Paolo Rossi):

- Non importa chi ti da i soldi, l'importante p come li spendi...

- ...e tu come li spendi?

- Io? BENE!!!

P.S.
Hai posta (ammesso che l'indirizzo che hai messo in home page sia giusto)

Anonimo ha detto...

Venderò le mie scarpe nuove
ad un vecchio manichino
per vedere se si muove
se sta fermo
o se mi segue nel cammino


Venderò il mio diploma
ai maestri del progresso
per costruire un nuovo automa
che dia a loro più ricchezza
e a me il successo

Ai signori mercanti d'arte
venderò la mia pazzia
mi terranno un pò in disparte
chi è normale
non ha molta fantasia

Raffaele è contento
non ha fatto il soldato
ma ha girato e conosce la gente
e mi dice: stai attento
che resti fuori dal gioco
se non hai niente da offrire al mercato

Venderò la mia sconfitta
a chi ha bisogno
di sentirsi forte
e come un quadro che sta in soffitta
gli parlerò della mia cattiva sorte

Raffaele è contento
non si è mai laureato
ma ha studiato e guarisce la gente
e mi dice: stai attento
che ti fanno fuori dal gioco
se non hai niente da offrire al mercato

Venderò la mia rabbia
a tutta quella brava gente
che vorrebbe vedermi in gabbia
e forse allora
mi troverebbe divertente.

Ogni cosa ha un suo prezzo
e nessuno lo sa
quanto costa la mia libertà
(E.Bennato)

Unknown ha detto...

"Il tempo e' denaro
ma il denaro non e' tempo
il tempo e' vita"

Marco Paolini