31.8.05

Senza Titolo

Ho pensato un sacco,al titolo di questo post,nei giorni passati.
Mentre guardavo fuori dai finestrini delle macchine che mi trasportavano sulle colline o in città sapevo che avrei dovuto mettere per iscritto tutto questo,e che inevitabilmente ne avrei scritto anche qui.
Il problema è che non avevo calcolato proprio tutto,non avevo calcolato la sensazione di vuoto che ti prende quando torni a casa tua e non vivi più con tre fanciulle e genitori, quando ti rendi conto che a casa tua non esiste l'opportunità di andarsene una notte al mare per suonare, quando ti accorgi che forse gli unici giorni di vera vacanza, di quelle che bevi tutto d'un fiato, erano davvero pochi,e sono scivolati via in fretta.
Quando ti accorgi di tutto questo il primo impatto con le parole non è più così fluido come sembrava,si soffre un po' del panico da "foglio" bianco, la convinzione interiore è quella di non riuscire realmente a mettere tutto,ma proprio tutto, in parole.
Come si fa a parlare dei canti,e della pasta,e del marsala, del rumore delle onde di notte, dei sorrisi e degli abbracci, come diavolo si fa a descrivere le luci di trastevere o il suono delle chitarre, il sapore del vino sulla lingua chi riuscirà a capirlo veramente?
Chi c'era,senza dubbio.
Io, e probabilmente per il resto del mio pubblico resterà una immagine immaginata più o meno approssimativamente, ma non importa alla fine.
L'importante è stato esserci e respirare profondamente,e perdersi in pensieri e parlare di perversioni sessuali, di Dio, di musica e di Bellezza.
Quello che ho adesso dentro di me lo devo a chi mi ha accolto a braccia aperte,senza barriere e con una generosità infinita...
Grazie a tutti,che alla fine lo so che,almeno qualcuno,di qui passerà.

Ho già voglia di tornare(ne avevo anche prima di partire,a essere onesta),e non è detto che in un futuro non tanto remoto possa succedere...

1 commento:

Anonimo ha detto...

ehi.. grazie Laura! bellissimo post. non so come sono capitata qui..! =)
baci, amira.