9.5.05

GGGiovane

Me ne sto a casina, pacifica.
Giorgio Gaber sta cantando la storia di un ragazzo biondo senza mai una lira.
Il suo nome era Cerutti Gino,ma lo chiamavan Drago.
Per me una buona serata può,effettivamente,consistere in una tazza abbondante di thè e musica random, The Distillers ora,prima Gaber, e poi chissà.
Questo genere di affermazioni potrebbe aprire dei dubbi sul mio essere gggiovane,esattamente come argomentava Beppe sul suo blog riguardo abitudini e principi simili ai miei.
La cosa,però,al momento non mi preoccupa minimamente.
Direi che al momento poche sono le cose che mi preoccupano realmente.
Lo so: dovrei fare un sacco di lavori per teatro.
E magari concedermi un bello sfogo a torrente,qui,su dei pettegolezzi sentiti qualche giorno fa ma che ormai mi sono scivolati via di dosso, nonostante il fatto che avrebbero dovuto interessarmi,e molto.
Niente di tutto questo,per ora.
Nemmeno la voglia di scrivere un post serio, ben architettato,con un'introduzione,uno svolgimento e una fine.
Per ora tutto viene assorbito da questa tazza di thè caldo e dalla musica random.
E va bene così.

2 commenti:

Diavoletto ha detto...

se l'essere gggiovane equivale a sentirsi obbligati a qualche schema predefinito (comportamentale o musicale...) .... bè allora molto meglio la tazza di thè e la musica random ;)

e poi l'ottima musica non è mai "vecchia"...

Anonimo ha detto...

come ho detto a Beppe... viva noi sul "sagrato" di festa del eprdono, noi e le insane passioni per il cinema, noi e gli insani ricordi delle battute trash di verdone/banfi/pozzetto annegate in granite di prima stagione...w noi seduti a terra a gambe incrociate..w le mie serate a casa latte e biscotti...alla prossima cara