28.9.08

Patetismi

L'immagine di te che vorrei conservare davvero è quella di un mese fa, esatto.
Andare verso il mio letto e trovarti disteso per il lungo, un braccio sotto la testa e le labbra socchiuse, le gambe stese e i piedi sospesi fuori dalle lenzuola, a dormire di quel sonno febbricitante che ti aveva colto.
Vado un secondo, avevi detto.
Il tuo cellulare era sul tavolo per una volta, e non tra le tue mani.
La televisione era accesa su Studio Aperto Sport o una cretinata del genere, ma il volume era quasi a zero.
Potrei giurare di ricordare il ritmo con cui respiravi.
Hanno provato a dirmi "adesso te lo buttiamo giù dal letto", ma ho scosso la testa veloce, volevo svegliarti io, rubare un attimo di intimità, regalarti una delicatezza che non ti avrebbero riservato.
E è stato bello sfiorarti piano e vedere che aprivi gli occhi sorridente, innocente, come sempre, mentre io per un secondo dimenticai e sorrisi a mia volta.
Buonanotte.
Quando tutti sono andati a letto, ho infilato il naso nelle coperte e sorriso, mentre dalle tapparelle rotte entrava la luce dei lampioni sull'Aurelia.
Buonanotte.

Stasera ti penserò parecchio, e lo so già.


[Abbiate pazienza, sto elaborando]

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