6.3.08

La Caccia

Salire in alto per vedere.
Perchè vedere è la cosa importante, la più importante, l'unica cosa importante.
Vedere per capire cos'è quello che ci ha portati a sporcare le nostre credenze, cosa ha ucciso la nostra morale, cosa ha sconfitto, definitivamente, la giustizia.

Perchè una volta era più semplice, con le stelle in cielo e la morale dentro di sè, con l'approvazione della gente e il potere, con una strada luminosa, dritta e sicura davanti a noi, e folle acclamanti ai lati.

Cos'è che ci ha spinti verso il bosco più fitto? Cosa ci ha portato a vestire panni non nostri, cosa a provare l'assurdo istinto e l'infinito potere che si cela nel Femminile?
Cosa ha voluto, a tutti i costi, un confronto con la Donna più donna di tutte, la Madre, che come la vita, amministra anche la morte?

E' lui, signori, lui, quel bimbo dagli occhi innocenti e dal sorriso aperto, quel bimbo colto e ben conscio dei misteri dell'arte e della vita umana, è il piccolo folletto, il dolce Dionisio, che sussurra gentilmente take it easy... che cos'è che ci spaventa così tanto, nell'eccesso?

Che cos'è che mi spaventa così tanto, nell'eccesso?
E arrampicarmi anche io, per toccare il confine estremo tra Ragione e Istinto, in bilico, in alto, sulla cima dell'albero più maestoso, spiare, guardare, vedere, pretendere di capire...implorare di capire..ma forse quando si guarda troppo nell'abisso è l'abisso che guarda noi.
E inevitabilmente si cade.
O ci si butta.

[Ma forse, quell'eccesso, non è che l'abbiamo conservato, l'abbiamo mimetizzato..non è che quell'eccesso di controllo, di potenza maschile, quell'eccesso ridicolo...l'abbiamo mescolato per bene con l'eccesso di istinto, di perdita della ragione...forse, ma solo forse, la società di oggi non è un immenso amalgama, un pasticcio terribile e spaventoso di eccessi di ogni genere, di miti che poco hanno a che fare con la Grecia e molto con la natura più nascosta dell'essere umano? Sdrammatizzando, per carità, e mostrandoci il coro più stonato, in ogni senso, di ogni civiltà, un coro che impone lo stordimento come pietà, forse, verso un uomo che ha visto troppo.]

Forse solo quell'albero
su cui arrampicherò lo sguardo
forse solo quell'albero adesso
è un punto fermo
per me che aspetto solo
di trovare il modo
di raccogliermi e vedere.

La caccia
di Luigi Lo Cascio liberamente tratto da Le Baccanti di Euripide
uno spettacolo ideato da Nicola Console, Luigi Lo Cascio, Alice Mangano, Desideria Rayner
Teatro Leonardo di Milano, fino al 16 Marzo.

1 commento:

morgania ha detto...

Sono una capra! La mia testolina bacata pensava che lo spettacolo fosse fino ad aprile... come la risolviamo? cammino in ginocchio sui ceci fino a casa tua?