Ho urlato, così, a metà di un pomeriggio silenziosissimo.
Non c'era nessuno in casa e vi assicuro che non ci avevo pensato prima, ma ho fatto bene.
Ho urlato per lasciare uscire questo nodo in gola che ha poco a che fare con la tosse residua.
Ho urlato per tutte le occasioni perse.
Ho urlato per tutte le paure che si sono annidate in un angolo del mio stomaco, e hai voglia a toglierle.
Ho urlato perchè sono terrorizzata dal futuro e non riesco a muovere un passo per sbloccarmi.
Ho urlato perchè mi manca da morire una carezza, una sola, da chiunque.
Ho urlato perchè sono stufa di girare per casa come un fantasma senza passioni.
Ho urlato perchè credevo di avere qualcosa che invece non ho.
Ho urlato perchè forse sono morta e non lo sapevo.
Adesso penso che piangerò, ancora un pochettino, magari sotto la doccia, e speriamo che domani arrivi la spinta giusta per uscire di casa e iniziare a costruire, e a sentire questo dolore al diaframma attutirsi.
Piano.
Piano.
2 commenti:
ciaooooooo
come va? è una vita che non ci sentiamo... chissà se ti ricordi di me... se ti va fatti sentire, un abbraccio
diana
Beh, certo, un bell'atto liberatorio è un giusto inizio... e forse l'influenza aveva anche origini non del tutto 'fisiche' (se l'umore è basso, le difese immunitarie sono meno solide...).
Un ulteriore abbraccio, comunque, dai che già le giornate si allungano, tra un pò il clima migliora e tutto comincia a girare meglio... :)
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