23.11.07

Il gioco delle possibilità

Quante possibilità avrei avuto in più o in meno se fossi stata anche solo un po' più sciolta, alle medie?
Cambiando una sola frase avrei forse cambiato il corso della mia vita.
Se non avessi reagito difendendomi non avrei sentito le risate, non mi sarei chiusa ancora di più.
Quanti amori avrei vissuto se avessi avuto fiducia piena ed infinita negli uomini?
Se avessi avuto un padre meno analfabeta emotivamente?
Se avessi potuto contare su una famiglia che non tenevo in piedi io, ma che teneva lei in piedi me?
Se non avessi dovuto preoccuparmi di comportarmi da adulta quand'ero poco più che una bambina spaurita e sovrappeso?

Quante possibilità avrei avuto in più o in meno, se non fossi stata testarda come sono?
Rinunciando anche soltanto una volta in più avrei forse cambiato il corso della mia vita.
Se non avessi insistito per conoscere la verità non avrei guardato nel baratro mio e degli altri, non sarebbe scattata la reazione a catena che ci ha reso tutti più sofferenti ma migliori.
Quante risate in meno avrei sentito se mia mamma non avesse cambiato idea,continuando a dirmi che non ci si può fidare mai di nessuno?
Quante volte mi sarei presa dei ceffoni da sentir la pelle bruciare se mio padre fosse stato istintivo e incontrollato?
Quanto nerbo in meno avrei avuto in questa schiena con un po' di cifosi ma che non si piega mai, se avessi avuto una famiglia che assecondasse ogni capriccio e ogni mollezza?
Se avessi rinunciato ogni volta che sentivo la paura, quella vera che formicola dentro le vene delle braccia, nei muscoli contratti delle cosce?

E senza le coccole a bilanciare i graffi, senza le delusioni a rendere meno idiota l'ottimismo...chissà che cosa sarei.

Temo tanto l'ignoto, ma forse quel che è successo ha un senso, e anche se non lo avesse, quel che ha senso è avere un giorno davanti, aperto e pronto per provare ad essere migliore e a prendere un'occasione nuova, che ripaga di anni di occasioni perse.
Forse è ora di cercare il dottor Pansini per dirgli grazie per avermi salvato la vita, e non per spaccargli la faccia a causa delle cicatrici antiestetiche.

Forse è ora di andare a letto...vedere Uno su Due mi ha decisamente influenzato troppo.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Decisamente vedere la TV a volte non aiuta ..

Anonimo ha detto...

Sai, anche io se mi guardo indietro ripenso a cose che avrei dovuto o non dovuto fare e che avrebbero cambiato decisamente la mia vita. Solo che non posso tornare indietro e allora vivo un misto di rassegnazione o di rabbia. Ma non so se servano. Alla fine, questo sono diventato e così mi devo sopportare :-)

Un abbraccio

tartablu ha detto...

Noi siamo quello che siamo. Frutto delle nostre esperienze, delle nostre relazioni, dell'educazione che ci hanno impartito, delle nostre paure, delle nostre fragilita', ma abbiamo anche capacita' e punti di forza, sensibilita' e coraggio, siamo anche quelli che affrontano tutto questo tutti i giorni ed allo stesso tempo provano a godersi la vita. Tu sei la persona unica e speciale che sei anche perche' hai affrontato tutto questo. E chissa' se mi/ci piaceresti se fossi diversa...
Tu sei bellissima come sei. Io lo so. Ed è il tuo futuro quello su cui devi investire, il passato è andato, non si puo' cambiare e non ti deve piu' fare del male. Si puo' imparare dal passato, ma non puo' e non deve sporacre il futuro.
Un abbraccio forte forte
Ti voglio bene ;)

digito ergo sum ha detto...

Dopo lungo peregrinare mentale sono giunto alla conclusione che, le domande senza una risposta pratica, comprovabile ed affidabile, vale la pena non farsele. È come fiondarsi a piè pari in una discussione sterile? Perché mai? Mah... le domande, come diceva Guccini, (in)consuete, vanno prese con le pinze, vanno prese, perché sennò sono loro che ti prendono e, non per forza con le pinze. Ti abbraccio