6.4.07

Zumpappà

Insomma.
Oggi c'era il sole, e tutto andava bene.
Il mio pupillo a ripetizioni era distratto (ma ero distratta anche io, quindi non potevo nemmeno fare la prof severa) e così ci abbiamo messo un'ora a tradurre una versione abbastanza semplice.
Mi avvio verso il centro fischiettando la hit degli Atroci, felice come un augello, e decido addirittura di farla a piedi, canticchiando a mezza voce la canzone di Tosca in mezzo a Brera, pensando che davvero la giornata stava girando bene.
La parrucchiera è proprio così antipatica da ispirare di nuovo il motivetto di cui sopra (e di cui sotto -attenzione, da ascoltare a proprio rischio e pericolo-), ma alla fine non mi frega con il solito "Sai per i tuoi capelli serve proprio assolutamente questa lozione a cinquanta euro l'applicazione,è da mettere tutti i giorni..".
Esco dal malefico posto con i capelli in piega,sì,ma niente di più praticamente,e alleggerita di una quantità di soldi terrificante, e sento l'inizio di una conversazione che durerà mezz'ora.
Un ragazzo di una trentina d'anni,più o meno, pochi fili d'argento nei folti capelli castani,occhiali,borsa portacomputer, giacca casual e la voce simile a quella di un mio amico parla ad alta voce,scandisce a Danilo i suoi problemi di lavoro.
Che non gliene frega niente, se quelli andranno nella merda, quello che gli interessa che è poi non sia lui additato come colpevole, che i server non è che li sta sistemando mica lui.
La discussione continua, i toni si accendono,mi siedo sul sedile dietro il suo.
Ha una risata nervosa, si mangia le nocche della mano destra, fatica a stare fermo, è evidentemente preoccupato e continua a difendere,accaldato,le proprie opinioni.
Quando si arrabbia ha un lieve accento barese,e mi fa una tenerezza immensa mentre guardo il suo viso riflesso nel finestrino.
Mette giù,e si accascia contro il vetro,sospirando, esausto e preoccupato.
Avevo una voglia immensa di dargli un bacetto sui capelli, puliti di fresco, di mettere le mani sulle sue spalle e dirgli che sarebbe andato tutto bene,tutto,sul serio.
Chissà se a casa ha qualcuno che avrebbe fatto la stessa cosa.
Avrei potuto provare.
"Ma tu chi sei?"
"Un angelo. Domani in ufficio non avrai problemi"
Sarebbe stato caruccio,ma ho evitato di rendermi ridicola,e ho seguitato a guardarlo e a provare a trasferire energia con il pensiero.
A casa un pacco della mia adorabile Corrispondente Inglese,con un saggio che mi serviva ma anche un delizioso libricino di coniglietti.

Il sole è ancora alto, ho un sacco di cose da fare e nessuno che mi disturba,fino a stanotte.
Direi che vale la pena cantare ancora uno zumpappà,o per i più audaci, quel che c'è qui sotto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Avendo una profonda conoscenza della baresità e delle sue infinite sfaccettature ti dico che non è mai troppo tardi, magari il bacio sui capelli potresti darglielo la prossima volta. Così, senza un motivo preciso...

Anonimo ha detto...

sì, *forse* sarebbe stato strano, non ridicolo, però. E, comunque, pensa... a farlo sul serio. Pensa a come si sarebbe sentito il tizio.

(OT: sempre più difficile leggere il tuo blog; mi si impianta e non ce'è verso di vedere altro che il tramonto africano e il delizioso beige dello sfondo... Uff)

Anonimo ha detto...

Tanti tanti auguri.. ti auguro una Pasqua colorata di serenità e armonia.. e cioccolatosa!!
Un bacio..