24.6.06

Amici Uniti D'America

Ormai il proverbiale quarto d'ora di popolarità non basta più.
E tutto è show businness, la vita,la morte, lo stato.
In un film dove non esiste il Bene e non esiste il Male, ma soltanto l'Audience, si muovono personaggi talmente inverosimili da essere perfettamente riconoscibili nel palinsesto americano,ma purtroppo anche in quello italiano.
Il cinismo non fa sconti,ma non esagera, e American Dreamz ritrae un mondo allo sbando, dove il vero punto di riflessione diventa un programma del tutto simile a quello di Maria De Filippi.
Che fine farà il terrorista spedito direttamente dall'Iraq per scoppiare in televisione stringendo la mano al presidente?
E' proprio vero che un veterano di guerra è più fedele allo stato?
E se una simil- Britney Spears viene beccata a letto con un pezzo grosso, proprio come capita in Italia in questi giorni, quali strane pieghe prenderà la sua carriera (e la sua vita,ma quella,è sempre in secondo piano)?

Incredibili i dialoghi,specialmente quando il presidente degli stati uniti, novello Don Chisciotte,decide di LEGGERE I GIORNALI.

Life is a cabaret, e questo film te lo mostra senza finti buonismi e con una visione impietosa, lasciandoti più che un vero sorriso,un ghigno.
Da vedere assolutamente.

3 commenti:

Cilions ha detto...

grazie per la recensione;) è un film horror dunque...

PP ha detto...

Uhmm... e io che pensavo fosse il solito film pseudosbrascicapalleconfinalecolbacio, allora mi son proprio sbagliato. Il punto è che l'attore protagonista trae in inganno, di solito è quello il genere in cui regna. Ok, mi hai dato un motivo per tornare al cinema... i miei amici cinedipendenti saranno contenti ora.
Ce la possiamo fare.
Ciao

Unknown ha detto...

Grazie per la segnalazione.
Sulle vicende di RAIOPOLI (letterine, sottosegretari, sesso, raccomandazioni, ecc.), credo sia opportuno il post "PorcHi" sul blog della LEGA STRACCIAMARONI ITALIANE (il link lo trovate sul mio blog, visto che Rainbow trascura un po' la sua "creatura"...).
Ma lo avete visto Sottile che c'ha lo sguardo da fiero impallinatore di bonazze? Perché lui è gaudente e le letterine devono invece discolparsi, vergognarsi, ecc.? Se ci si indigna della raccomandazione, mi va bene; se ci si indigna perché la letterina "l'ha data via", no.
Non mi piace questa profusione di becero maschilismo in retrogusto su tutta questa vicenda, ma non facciamo nemmeno del moralismo laddove nessuno ha fatto male a nessuno.